La modalità esecutiva è semplice, si usa un microfono professionale appoggiato sul tavolo e l’Utente deve dire quello che è in grado: versi, suoni, parole, frasi. Dialogo Attivo che è stato precedentemente preparato riconosce il modo di parlare dell’Utente e se l’Utente dice in modo corretto (nella misura del 75%) quanto concordato scriverà e risponderà all’Utente. L’Utente stupito e incuriosito del risultato vuole riprovare, cercare di dire Lui qualcosa. Nasce così una sinergia tra l’operatore (genitore e/o insegnante, e/o educatore, e/o terapista, e/o medico specialista, e/o amico e/o esperto di DA) che programma DA, l’Utente e Dialogo Attivo. Tutti e tre collaborano per ottenere nuove risposte e nuovi scritti. Dialogo Attivo però è una macchina e come tale si comporta, se non rispetti le regole non funziona. Così l’Utente, generalmente non abituato a rispettare le regole, ma fare quello che può o spesso quello che vuole, si trova motivato a fare, a controllarsi per ottenere risultato. Il grosso vantaggio è che l’Utente capisce che è stato Lui ad ottenere il risultato e che non è mediato da nessuno. Così proseguendo con argomenti di comunicazione, di vita, di autonomia sociale, didattici l’utente cresce nel linguaggio, impara a rispettare le regole, impara a coordinare l’atto respiratorio, impara ad articolare per ottenere risultato. |